nacque il 9.3.11
a Napoli.
la cosa che non dimenticherò mai nonostante possa questa apparire banale è che il mio ultimo pasto prima di essere una mamma a tutti gli effetti, fu un buonissimo piatto di spaghetti con i pomodorini come li fa spesso mia mamma.
e che tra un boccone e una contrazione chiamai mio cugino Dario al telefono per augurargli buon compleanno e per dirgli che mi sarei impegnata a far nascere il mio bimbo il suo stesso giorno ma che proprio non avrei potuto assicurargli che avesse avuto i capelli rossi come lui.
i capelli infatti tutti neri.
tutti appiccicati alla testa.
lui tutto pulsante.
strillante.
insanguinato ma vivo-vivo come una piccola bestia.
quello era padre e piangeva.
bellissimo e piccolo nelle sue lacrime.
Bambino è riuscito a rubargli la scena.
i medici ridevano perché io nemmeno lo avevo messo al mondo e già cercavo di raccontargli storie per cercare di calmare gli strilli.
gli dicevo prima di non piangere.
poi si.
poi di piangere e di sfogarsi.
sostenevo le sue grida per non farlo sentire ridicolo.
per appoggiare il suo disagio.
il suo primo.
il suo primo in un mondo troppo spesso innaturale.
se fosse stato per me lo avrei fatto nascere in una stalla con il bue e l'asinello.
ma non sono la madonna e non mi fidavo tanto dell'assistenza di dio.
.calda e pura sarebbe stata una nascita così.
a quella di dio quindi ho preferito quella medica.
o meglio: ostetrica.