21.1.13

-4° trasloco. (ovvero sforzi inimmaginabili)


IL QUI SEGUENTE è STATO SCRITTO IN DATA 18.1 IN UN FILE OPEN OFFICE MA COPIATO E INCOLLATO IN DATA CHE STAI VISUALIZZATO.
OGGI.

Una cosa buona è che la casa già me la sento un po' mia.
Il the caldo con la riserva nel pentolino aiuta il cervello a non scoppiare.
Il divano lungo a elle.
Il legno.
Il legno a terra.
Non è parquet.


E' legno.
Giorgio Gaber si è dimenticato di dire che se il parquet è di destra, il legno è di sinistra.
Ma oggi sarebbe difficile il concetto.
Esprimerlo.
Esprimere il concetto.
C'è il radical chic.
Che con un amico dicevamo essere il peggiore.
Sarà sicuramente il più chic. (almeno per me)
ma è il peggiore.
Forse perché ha un chè di falso.
Comunque la casa mi piace. Ci piace. Ci. Pure a Vincenzo.
Vincenzo che è nostro figlio. Mio figlio che a me alcune volte mi fa un po' impressione.
Sono mamma.
'piènz' tengo pure un blog!
Che si chiama AmoMamma.
Il massimo.
Ma il massimo di che?


Dell'inaspettato.
Eh si ! Adesso sto guardando negl'occhi a te, donna (come me)a te che volevi farmi abortire.
Un inaspettato pazzesco!
Fichissimo.
Un bambino che cammina sul legno con un
coperchio di lampada da due lire dell'ikea”
sulla testa.
Un cappelluccio di plastica rosso che va nel rosa.
Sulla testa.
E i capelli sotto.
Ha i capelli.
Li ha sotto la lampada e fanno ridere.
E ha il muso sporco di cioccolata perché oggi non sarei riuscita a cucinare.
Era abbastanza che fossi presente.
Che abbia parlato con Manuel.
Che abbia parlato.
Cambiato un pannolino.
Oggi questo era già abbastanza.
Perché spostarsi in una nuova casa richiede sforzi. Inimmaginabili.

1 commento:

Gerry ha detto...

Il trasloco è sempre molto faticoso.. per chiunque. Ma ne vale la pena. E' un passo avanti, quindi vale la pena di impegnarsi al massimo!