a Napoli.
la cosa che non dimenticherò mai nonostante possa questa apparire banale è che il mio ultimo pasto prima di essere una mamma a tutti gli effetti, fu un buonissimo piatto di spaghetti con i pomodorini come li fa spesso mia mamma.
e che tra un boccone e una contrazione chiamai mio cugino Dario al telefono per augurargli buon compleanno e per dirgli che mi sarei impegnata a far nascere il mio bimbo il suo stesso giorno ma che proprio non avrei potuto assicurargli che avesse avuto i capelli rossi come lui.
i capelli infatti tutti neri.
tutti appiccicati alla testa.
tutti appiccicati alla testa.
lui tutto pulsante.
strillante.
insanguinato ma vivo-vivo come una piccola bestia.
quello era padre e piangeva.
bellissimo e piccolo nelle sue lacrime.
Bambino è riuscito a rubargli la scena.
i medici ridevano perché io nemmeno lo avevo messo al mondo e già cercavo di raccontargli storie per cercare di calmare gli strilli.
gli dicevo prima di non piangere.
poi si.
poi di piangere e di sfogarsi.
sostenevo le sue grida per non farlo sentire ridicolo.
per appoggiare il suo disagio.
il suo primo.
il suo primo.
il suo primo in un mondo troppo spesso innaturale.
se fosse stato per me lo avrei fatto nascere in una stalla con il bue e l'asinello.
ma non sono la madonna e non mi fidavo tanto dell'assistenza di dio.
.calda e pura sarebbe stata una nascita così.
a quella di dio quindi ho preferito quella medica.
quindi Bambino (che proprio in quel momento non era altro che Bambino perché un nome proprio-proprio ancora non lo aveva, strillava)
ed io gli dicevo che doveva si sfogarsi ma che se avesse pazientato, gli avrebbero prelevato del sangue dal suo (dal nostro) cordone per donarlo ai bimbi meno fortunati.
e così Vincenzo (dopo 3 giorni Vincenzo Michelangelo) è nato con la consacrazione alla prodigalità e all'elargizione.
il 21.4.inizi a viaggiare.
la nonna, in auto, guida.
tu sei buonissimo.
ed io di fianco a te controllo che stai bene.
insieme a noi c'è Giulia e il viaggio è per raggiungere papà che ci aspetta lì da lunghissimi 10 giorni.
tu sei buonissimo.
ed io di fianco a te controllo che stai bene.
insieme a noi c'è Giulia e il viaggio è per raggiungere papà che ci aspetta lì da lunghissimi 10 giorni.
e il nonno con lui.
andiamo in Sardegna.
qui conosci il mare.
tuo grande amico.
la campagna.
tua alleata.
ma dopo cinque mesi gli stringiamo la mano e baciandogli il capo promettiamo loro il nostro ritorno in tempi più benevoli.
15.9. a poco più di sei mesi viaggiamo in nave.
divertiti da ogni novità.
divertiti da ogni novità.
una casa bianca e luminosa ci aspetta a Montichiari.
ma tra un viaggio in nave quando avevi soli 40 giorni e un altro a poco più di sei mesi tu voli per la prima volta.
il 24.8 andiamo a Verona per vedere Samanta e Andrea che coronano il loro sogno d'amore.
tu, finalmente, conosci i tuoi cugini con i quali, nonostante il tuo essere piccino, adori stare.
ma il 29 si torna in Sardegna ad aspettarli per un viaggio di nozze formato famiglia.
Montichiari sarà teatro dei tuoi pomeriggi in piscina.
della tua adrenalina bambina che ti si appiccica addosso mentre piccolo piccolo fai lo skylift con papà nel parco di fronte ad occhi meravigliati.
di piccoli viaggetti in auto per arrivare dalla nonna e il nonno sempre dormendo.
dei tuoi gattoni.
dei tuoi primi passi.
delle tue prime pappette.
quelle verdi e quelle arancioni: le tue preferite.
ma poi salutiamo nonni, ziee e cagnolini.
ciao! noi ce ne torniamo in Sardegna!
ciao! noi ce ne torniamo in Sardegna!
lo avevamo promesso!
è il 28.4. e in molti si staranno chiedendo che memoria ha sta AmoMamma ???
FINE SECONDA PARTE
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