21.12.12

-la cameretta con le pareti "inguacchiate" di colori.

negl'ultimi giorni si è insidiato un po' di buio dentro me a causa di certi exploit di mio padre.
sono stufa.
quando non lo sento sto meglio.
ma ora non voglio dedicare il post a lui.
era solo per giustificare la mia assenza.
adoro scrivere quotidianamente.
come già detto ogni giorno, in molti momenti della giornata mi attraversano differenti idee sulle quali scrivere.
argomenti.
poesie.
cose belle e brutte.
ieri ne ho avuta una brutta proprio per colpa del buio.
l'ho mandata via.
l'ho rifiutata e anche se è furba io mi conosco meglio di quanto lei, l'idea brutta che voleva farsi scrivere, crede di conoscere me.
quindi accolgo quella dei pastelli a cera.
ieri sera dopo aver disteso Vincenzo nel letto io sono tornata in soggiorno a mettere in ordine pensando alla fine del mondo sulla quale ho sempre fantasticato per il mio disprezzo verso il capitalismo con il quale, finché non prenderò coraggio, dovrò continuare a convivere e
mettevo a posto i pastelli a cera.
grossi.
colorati bene.
ciccioni.




bellissimi e colorati proprio bene.
anche il grande pastello senape.
e pensavo.

concepivo l'idea del nuovo post che chiamarlo così non mi piace nemmeno un po'.
articolo nemmeno. perché non lo è (giusto?)
argomento(?)
non lo so.
chi mi dice ho trovato io il nome, me lo faccio dare e me lo appiccico qui.
quindi i pastelli.
il carretto con gli attrezzi e le costruzioni.
i libriccini piccolissimi con le lettere e le parole in tedesco.
gli animali piccoli piccoli.
la pentoline.
il bambolotto e la trombetta nello scatolo dei pannolini che ho coperto con una carta che mi piaceva.
l'elmetto da lavoratore non so dov'è meglio riporlo. dove fa meno spazio. 
poi tutto nella tenda del circo.
non ha ancora una stanza mio figlio.
fino ad ora sfigati senza una fissa dimora.
figuriamoci se il bambino poteva avere il lusso di una cameretta.
ne ho sofferto da morire.
mi si è fatto un callo enorme che ora riuscirei a cambiare casa ogni 2 mesi ricordandomi che non sono le mura a fare la casa ma siamo noi.
noi tre.
gli inglesi fanno differenza tra house e home.
io per dare una parola alla nostra casa allora la chiamo HOME.
mi ricordo che la maestra forse. si forse ero addirittura alle elementari. no ero alle medie. la professoressa d'inglese si chiamava Candiglioti ed era meravigliosa e ci disse di considerare la "home" come quando uno dice "casa dolce casa". l'ambiente, l'atmosfera, una cosa astratta.
il bambino quindi è senza camera i giochi li abbiamo un po' nella vasca da bagno,
alcuni sul tappeto,
altri sul tavolino in soggiorno,
molti nella tenda circus,
assai sparsi per casa.
il bambino non ha una camera e alcune volte credo mi abbiano cercato di dirmi che per risparmiare avrei dovuto continuare a non beneficiarne.
risparmiare quindi 70 euro al mese per avere 10 mq in meno,
e meno senso di appartenenza per Vincenzo che prima o poi avrà pur diritto ad avere la sua stanza. sua solo sua. con i giochi suoi solo suoi. le pareti bianche da sporcare sue solo sue. senza nessuno che gli cammina sui giochi senza nessuno che vuole risparmiare per avere solo nulla. 
nulla come avranno nulla tutti quelli che conservano i soldi per i loro funerali.
qui mio padre mi ha sempre fatto ridere tantissimo.
lui quelle persone lì le chiama i più ricchi del cimitero.
la mamma quindi, 
che il funerale pomposo [ahimè nemmeno a pensarci!] non lo vuole,
come non ha voluto il pomposo matrimonio,
come non ha voluto il compleanno a cena fuori perché c'era da pagare prima l'affitto e gente che fa il battesimo, i 18 anni, la laurea, il matrimonio, quello dei figli, quello dei nipoti e poi anche il funerale tutti pomposi,
la mamma quindi ha giurato tante volte a Vincenzo che quando avrà la sua di camera. sua sua tutta. gli farà dipingere tutte le pareti come più gli piacerà. 
lo farà pasticciare.
vorrà festeggiare questa appartenenza.
fargliela sentire sua tanto perché è mancata.

ciao amore. 
dormi ancora un po' così mamma si rilassa ancora.
la cameretta arriva presto.

babbo natale ha mantenuto la promessa lo scorso anno quando gli abbiamo mandato la lettera troppo tardi il 24 mattina e lui ci ha dato tutto quello che gli abbiamo chiesto giusto per il natale successivo.


[e poi è arrivata la più bella cameretta desiderata. aggiornamento foto 2013.]

lui si che è una persona seria.
mica come la gente che si trova in giro.



1 commento:

Anonimo ha detto...

sono d'accordo: se la camera è sua, che la decori come più gli piace!