La libertà. prima di tutto. Sicuramente l'arrivo dell'estate.
L'aMMöRe!
Si. L'aMMöRe! il senso di libertà che, se questo sentimento riesce a dare, è davvero impagabile.
Berlino. Naturalmente. Perché Berlino regala a chiunque, quel senso di libertà che molti cercano. Berlino quella libertà te la rovescia addosso! Come un uragano. Ti prende la libertà alla mattina, già alle 4 quando arriva il giorno. Ti accende quando alle 8 esci da casa, o ci torni ed è molto giorno.
quasi ogni volta che metto lo zuchero nel mio caffe, il mio pensier va a coloro che il caffè invece lo bevono amaro. mi sono sempre stati simpatici. si, ovvio: perché dai, cazzo! amaro!
ps.
sta notte mihai resa più "fredda". vorrei non esserlo perché ho tante
cose da dirti e non mi spiacerebbe affatto dirtele scrivendo. però non
posso.
so che forse nemmeno ti spiace troppo che io,
al momento, mi
neghi la possibilità di non avere filtri.
sta sera li ho. sta sera non
sono io.
o meglio: sta sera, sta notte o, come giusto che sia-visto
l'orario- stamattina, sta venendo fuori la parte meno bella di me,
succede quando sono insicura. quando mi rendono tale.
ma non ti scrivo
per passarti colpe, piuttosto per dirti che, proprio sta sera, così
"zitta" non vorrei essere. tanto contenuta. è la paura. ne ho tanta.
mi
dirai: <<"meglio">>. che la paura fa bene e che è bella.
ma
io, come abbiamo sempre fatto, ora non manterrei riserve.
Rischio di non andarci proprio a dormire. tra due ore e mezza devo essere in piedi. sto asoltando per l'ennesima volta "wait" e sto aspettando chissà cosa. alzo il volume. vado di là. provo ad immaginarmi. preparo pancake. latti schiumosi. panini con la marmellata. aspetto che il cielo diventi completamente chiaro.
l'alba è più magica del tramonto. inutile spiegare il motivo. ho di là una bambina abbandonata a se stessa. me ne sto prendendo cura come se fosse mia figlia. fa tenerezza a tutte. tutti. la Cate anche si offre mamma per alcune ore. sua madre ora non c'è. ci siamo noi. tutti. gli amici. mio figlio che ora è un fratellino. anche la piccola T. aspetta. chissà cosa. prima piangeva.
doveva arrivare il momento. è arrivato. anche quello di scrivere. quello dopo. canzone banale -a differenza del resto-. poi andiamo pure al cinema. cioé, nel senso che non è che dobbiamo solo stare dietro alla musica, ai photoautomat e ai cessi di Kastanienallee. ma quanto sono belli. ma quanto sono strani. ma quant'è stileberlino. vabbè, alla fine ti puoi buttare pure a terra fuori al Prater. guardare gente che si fa fotografare con i palloncini colorati. "litigare" sulla qualità delle bevande contenute nel vetro. accorgersi che alle 5 a Berlino è giornissimo. fiutare la paura e ma fottersene della sua esistenza. programmare cose che poi non succedono perché "ausverkauft"! basta che riesci a comprarmi un giradischi a 15 euro. io cappotti non te ne regalo. perché c'è gente che lavora tantissimo. gente che non lavora affatto. e poi c'è gente che: "adesso sono tranquilla.."